Wunderkammer vuole nominare uno spazio chiuso, privato, che ospita in sé le meraviglie del fuori. È il progetto di un archivio di tracce, di ricordi, di link, di chances.
A partire dal XVI secolo il temine Wunderkammer indica una stanza, uno studio privato, in cui sono raccolti oggetti – siano essi naturali o artificiali – capaci di suscitare meraviglia, curiosità, stupore. Oggetti capaci di mettere in moto il pensiero e la fantasia, di provocare una ricerca di senso e innescare la creatività. Continua…
Il primo gesto di un’estetica dell’esistenza è quello di orientare lo sguardo verso questo luogo intimo abitato dal fuori, di riaccendere la meraviglia, che è il motore del pensiero e di ogni trasformazione.